A pochi giorni dall’annuncio da parte del premier Renzi dell’abolizione dell’IMU e della TASI a partire dal 2016, la CGIA di Mestre ha elaborato un approfondito studio in cui viene quantificato l’entità del taglio delle due imposte patrimoniali.
Sulla base dei dati economici e fiscali del 2014, l’abolizione dell’IMU e della TASI porterebbe a una risparmio per i contribuenti pari a circa il 10% delle imposte “cd. patrimoniali” (4,6 miliardi di euro su un totale di circa 48 miliardi di euro): indubbiamente un grande sospiro di sollievo per la moltitudine di italiani che negli ultimi anni si sono trovati in grossa difficoltà con il pagamento delle imposte.
Certo, il taglio delle imposte prospettato entrerebbe in vigore dal 2016 ed a patto che la ripresa economica e l’incremento del PIL italiano si consolidi (così da garantire un maggior gettito di tasse per le casse statali); la prudenza pertanto è d’obbligo ma, a fronte di più indicatori produttivi ed occupazionali positivi e di un clima economico in generale più roseo rispetto a quello di un anno fa, è lecito esser ottimisti.