In tempi di crisi, dove sempre meno italiani possono permettersi di acquistare un’abitazione che risponda alle esigenze familiari, si preferisce spesso ristrutturare, ampliare e riammodernare le case già di proprietà ed allora il dilemma che ci troviamo ad affrontare per finanziare i lavori edilizi è: meglio contrarre un mutuo o un prestito?
Prima di rispondere è meglio tuttavia capire le differenze basilari tra questi due mezzi di finanziamento. Semplificando, il mutuo è concesso dalle sole banche ed istituti assimilabili a fronte di richieste per importi superiori a 30.000,00 euro, mentre il prestito è solitamente accordato per importi inferiori a tale soglia in prevalenza da società finanziarie (non banche vere e proprie).
I vantaggi del mutuo rispetto al prestito sono legati alla durata del rimborso del finaziamento (che può arrivare sino ai trent’anni), a tassi di interesse più bassi e all’importo erogabile, come detto pari o superiore a 30.000,00 euro. Di contro, il prestito ha il pregio di poter esser utilizzato per finanziamenti di importi contenuti, inferiori a 30.000,00 euro, di avere modalità di istruttoria assai snelle e tempi per la delibera di concessione del fido molto veloci (difficilmente si va oltre i 10 gg. rispetto ai mesi che possono occorrere per ottenere un mutuo) nonchè di richiedere minori garanzie al richiedente (come la concessione di ipoteca sull’immobile) e di avere minori “costi burocratici” (ad esempio le spese relative all’atto notarile necessario per un mutuo ipotecario).
Di conseguenza il consiglio è di stipulare un mutuo (con durata più lunga e tassi di interesse più bassi) per ristrutturazioni che hanno costi importanti e tempi di realizzazione medio-lunghi, mentre il prestito è preferibile in caso di opere edilizie di costo e tempi di realizzazione più contenuti (per le istruttorie più semplici e rapide e per l’ampia offerta di soluzioni offerte dagli operatori del settore creditizio).
Quindi cari lettori, a voi la scelta!