È proprio di qualche giorno fa il rapporto del Fondo Monetario Internazionale (guidato da Christine Lagarde*) che stima la crescita del PIL italiano per il 2015 pari allo 0,7%, mostrando la tanto agognata inversione di tendenza dopo anni di crisi e stagnazione economica.
Segni evidenti di questa ripresa, certo timida e fragile ma pur sempre tangibile e di buon auspicio per il futuro, sono ricavabili anche dai report periodici degli operatori e degli organismi di monitoraggio del settore creditizio e immobiliare (quali, ad esempio, CRIF e Agenzia delle Entrate*). Proprio il settore creditizio, anche per il ribasso sensibile dello spread sui mutui nell’ultimo anno (grazie anche alla politica monetaria della BCE*), registra una ritrovata dinamicità sia dal punto di vista della domanda di mutui e finanziamenti sia nella gamma e condizioni di prodotti offerti alla clientela privata e aziendale, incentivando quindi un numero via via maggiore di istruttorie e delibere di mutui in genere e un nuovo boom di surroghe e sostituzioni/rinegoziazioni dei mutui. Connessa alla ritrovata espansione del settore creditizio è poi la crescita, piuttosto tangibile, del mercato immobiliare, iniziata già a fine 2014 e consolidatasi nei primi mesi dell’anno in corso, come numero sia di compravendite stipulate che di preliminari di vendita sottoscritti.
Complice la diminuzione dei prezzi degli immobili registrata negli ultimi anni e il ribasso dei tassi di interesse sui mutui, sempre più italiani sono ormai pronti a investire.
Non è quindi certo il momento di cantar vittoria, ma è forse giusto guardare con ottimismo al futuro: la ripresa economica,
quella vera, solida e duratura è forse davvero dietro l’angolo!