BOOM DEGLI AFFITTI BREVI AL TEMPO DELLA CRISI ECONOMICA E DEL LAVORO DINAMICO.

L’affitto breve, vale a dire la locazione di abitazioni o di porzioni di esse (stanze e posti letto) per un periodo transitorio – solitamente mai superiore ai 12 mesi – negli ultimi anni ha conosciuto un vero e proprio boom.

Questo tipo di locazione, storicamente legata allo studio universitario fuori sede, si differenzia quindi dall’affitto abitativo tradizionale (che vale 4 + 4 anni) per la durata assai inferiore e per una maggiore elasticità e, pur avendo un canone più alto, negli ultimi anni ha avuto una grande crescita, soprattutto nel centro – nord Italia e nelle grandi città, strettamente connessa alla crisi economica che così tanto sta cambiando le abitudini degli italiani e di conseguenza le dinamiche del mercato immobiliare nel nostro Paese.

La crescita della domanda di locazioni abitative di durata breve – si va dai pochi giorni fino a sei/dodici mesi – è stata soprattutto incentivata dalla miriade di lavoratori in trasferta – soprattutto precari ma anche manager e dirigenti – che in tempi di crisi si sono visti costretti ad accettare e svolgere lavori a tempo determinato o mansioni per un periodo di tempo circoscritto in luoghi lontani; non secondaria è poi l’incidenza del turismo, in un’epoca in cui il turista cerca sempre di ottimizzare i costi della propria vacanza accettando quindi di alloggiare in abitazioni private e non nelle tradizionali strutture recettizio – alberghiere, più costose.

A fronte di una domanda di affitti brevi così massiccia e variegata, i proprietari di abitazioni, in particolar modo di case ubicate nei centro città, in zone di pregio o in prossimità di strutture logisticamente nevralgiche (ospedali, università, tribunali, poli industriali ecc.), non si sono lasciati sfuggire l’opportunità di venire incontro alle nuove richieste del mercato. Un esempio su tutti è costituito da Milano durante l’Expo 2015.

Ecco quindi che gli stessi proprietari di abitazioni sfitte o solo parzialmente abitate, a maggior ragione se poste nei centro città maggiormente penalizzati dall’esodo degli affittuari tradizionali verso case ubicate in periferia per i canoni di affitto più bassi, spinti anch’essi dalla crisi economica a cercar di soddisfare, monetizzando, questa nuova e diversa domanda di alloggi, si sono immediatamente adoperati a ristrutturare e ammodernare le abitazioni di proprietà e ad immetterle sul mercato delle locazioni brevi, che ancor oggi è in forte espansione.

Si può dire quindi che in tempi di crisi, mutando le esigenze, il mercato si adegua e acquista sorprendentemente elasticità e maggiore vitalità.

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